GEOX, L’IMPERATIVO E’ DELOCALIZZARE

La Scarpa che respira

Geox, la scarpa che respira

Numeri da capogiro
La Geox produce capi d’abbigliamento sportivo, prevalentemente scarpe. Il fatturato relativo al 2008 si è attestato su 892,5 milioni di euro: l’azienda si colloca al primo posto in Italia e al secondo al mondo, per numero di prodotti in commercio, relativamente al settore del ‘lifestyle-casual’. Tutto questo grazie ad una rete di 1.150 negozi monomarca, 11mila punti vendita multimarca ed alla presenza in 103 Paesi. La sede aziendale si trova nel cuore del distretto industriale di Montebelluna (Treviso). Il proprietario è Mario Moretti Polegato, il cui patrimonio personale è stimato in circa 2,9 miliardi di dollari. Secondo la graduatoria stilata da Forbes risulta il quinto uomo più ricco d’Italia (a pari merito con Benetton) e il numero 400 della classifica mondiale. Nel 2009 ha acquisito la Diadora, gestita dal figlio Enrico, ed ha lanciato la sfida a colossi come Nike ed Adidas.

La delocalizzazione come marchio di fabbrica
Per Moretti Polegato la delocalizzazione rappresenta un marchio di fabbrica, un principio sacro. Il 9 febbraio 2004, intervistato dal Corriere della Sera, dichiarava: “La delocalizzazione è un male necessario imposto dal mercato. L’impresa del domani sarà quella intelligente: qui, in Italia, la creatività, l’organizzazione della produzione, il marketing; fuori, dove la manodopera costa meno, la produzione”.  Parole che viaggiano di pari passo con i fatti. I prodotti Geox sono venduti con un marchio italiano, ma provengono principalmente da due stabilimenti: uno a Timisoara, in Romania, (dove sono impiegati 1.750 dipendenti) e un altro in Slovacchia (400 lavoratori). A Montebelluna si occupano di altro, dal controllo di produzione alla ricerca.

Al lavoro 24 ore su 24
Intorno al sito rumeno Geox ha creato un autentico distretto calzaturiero, coinvolgendo svariati fornitori italiani soprattutto in relazione alle fasi del taglio e dell’assemblaggio. Da Timisoara partono, ogni giorno, 7000 paia di scarpe dirette verso l’Italia, mentre ogni settimana si mettono in viaggio almeno 20 camion. Il 20% della produzione di Geox avviene in Romania.Tutto questo grazie al fatto che lì si lavora 24 ore su 24: gli operai sono distribuiti, a rotazione, su tre turni da otto ore.

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One Comment su “GEOX, L’IMPERATIVO E’ DELOCALIZZARE”

  1. ANA MARIA NORERO Says:

    Avete un sito chiaro e bellissimo. vorrei avere la possibilità di sapere a chi presentare un CV per poter lavorare nella vs industria in Timisoara.
    Una ragazza che parla inglese e a breve sara laureata in Dottore in Legge, (Giurisprudenza) all’Università di Bucarest. Piacerebbe moltissimo lavorare presso Vs impresa se ci fosse la possibilità. Esperienza di lavoro eccellente attualmente in ditta privata. Grazie aspetto cortese risposta


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